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venerdì 13 maggio 2016

Botulino per le rughe del viso? Ecco la conseguenza inaspettata che spunta fuori solo adesso

Per essere sempre belle e restare giovani molte donne ricorrono a delle punture di botulino ma l'effetto e ben più complesso della semplice levigazione delle rughe.  Le 'punturine' di botulino nei muscoli del viso "hanno un effetto non facilmente prevedibile: minano la capacità di comprendere le espressioni nel viso degli altri". 


Le infiltrazioni di botulino infatti inducono "la paralisi dei muscoli facciali, temporanea per fortuna, che questa tossina provoca peggiora la nostra capacità di cogliere il significato delle espressioni sul viso degli altri”, afferma Jenny Baumeister, ricercatrice della Scuola Internazionale di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste prima autrice di uno studio pubblicato sulla rivista 'Toxicon' (al quale ha collaborato anche l’ospedale di Cattinara, di Trieste).  "Questa conseguenza dipende - spiega lo studio della Sissa - da un temporaneo blocco del feedback propriocettivo, il processo che ci aiuta a comprendere le emozioni degli altri riproducendole su noi stessi". L'intuizione di Jenny Baumeister ha origine in una teoria scientifica molto nota, quella dell''embodiment'.  "L'idea è che il processamento a livello cognitivo delle informazioni a contenuto emotivo, per esempio le espressioni del viso, passi anche attraverso la riproduzione delle stesse emozioni sul nostro corpo - avverte lo studio - Come dire che quando osserviamo un sorriso, la nostra faccia tende a sorridere a sua volta (spesso in maniera impercettibile e incosciente) mentre cerchiamo di capire la natura di quell'espressione. Se però i nostri muscoli sono paralizzati dal botulino, ecco che il processo può diventare più difficile".  Jenny Baumeister ha sottoposto a una serie diversificata di test per valutare la comprensione delle espressioni emotive un campione di soggetti, immediatamente prima e dopo un paio di settimane da un trattamento estetico a base di botulino, e le ha confrontate con le stesse misure in un campione analogo di soggetti che però non hanno ricevuto alcun trattamento. Non importa quale fosse il tipo di misura (giudizi o tempi di reazione), l'effetto della paralisi era evidente.  L'effetto negativo è molto chiaro quando le espressioni osservate non sono molto marcate. "Quando il sorriso è aperto ed evidente, i soggetti non hanno invece difficoltà a riconoscerlo, anche se sono stati sottoposti al trattamento - spiega Francesco Foroni, ricercatore della Sissa che ha coordinato lo studio - Per gli stimoli molto intensi la differenza nella prestazione, pur osservando una chiara tendenza al peggioramento, non era significativa.Per gli stimoli 'ambigui' invece, più difficili da cogliere, l'effetto della paralisi era molto forte".

lunedì 4 aprile 2016

Le mani parlano, svelano particolari sulla salute e sulla persona. Ecco come renderle belle

Le mani parlano. Il modo in cui si muovono, si posano, si relazionano a spazi e oggetti dice molto di una persona.
Possono esprimere grazia o aggressività, fermezza o tensione.
E poi si trovano alla periferia del corpo, segnano un confine, delineano gli spazi, sono ricettive oltre che espressive. Le nonne insegnano ad avere cura delle proprie estremità. Vediamo come.


Barometro della salute
Se la mani parlano, a comunicare con chiarezza lo stato di salute generale ci pensano le unghie: nelle discipline olistiche, sono considerate il barometro della salute. Ricevono infatti nutrimento solo dopo che tutti gli altri organi sono stati rifocillati. Quindi se ci sono squilibri nutrizionali le unghie lo segnalano subito. Inoltre forma, colore, aspetto e consistenza possono essere la spia di problemi specifici o segnalare lo stato di alterazione di un organo. Unghie bluastre , per esempio, indicherebbero problemi al cuore o ai polmoni; se sono concave e rigonfie, probabilmente c’è un’artrite; quando compaiono strisce biancastre c’è in genere una carenza di minerali, in particolare zinco; se appaiono pallide e incolori potrebbe invece essere anemia; se sono rigate, è probabile che il corpo non assimili il cibo in maniera appropriata; infine, macchie bianche segnalano la possibile presenza di acidi urici.

La cura quotidiana
Costanza e regolarità sono sempre alla base di una routine sana e armoniosa nella cura di sé, anche nel caso delle mani: Tutte le mattine, prima di uscire, e la sera prima di coricarsi, è bene proteggerle con creme contenenti agenti idratanti e antiossidanti. Non solo, poiché i raggi solari sono oggi decisamente più aggressivi. Anche chi vive in città deve ricordarsi di proteggersi con un filtro adeguato.
Morbidezza naturale
Applicare occasionalmente una maschera nutriente, lenitiva e rigenerante aiuta le mani a mantenersi morbide e lisce. Miscelando due cucchiaini di olio di germe di grano, 2 di olio di oliva e 10 gocce di olio essenziale di limone, si ottiene un composto da applicare poco alla volta, massaggiando fino a completo assorbimento. Una buona cura per le unghie, invece consiste nell’applicare ogni mattina un po’ di olio di neem puro, che le mantiene morbide, idratate e lucide. E per un tocco extra, una semplice ricetta di bellezza consiste nel miscelare a 20 ml di olio di sesamo 3 oli essenziali (lavanda, sandalo, cipresso) 2 gocce ciascuno, e poi conservare al buio per diverse ore prima dell’applicazione.

A tavola
Salute e bellezza di queste preziose estremità dipendono anche da ciò che si mangia e il loro aspetto può indicare carenze alimentari. Quando le unghie appaiono secche, fragili, alterate nella forma o nel colore, un aiuto può venire da una corretta integrazione naturale. I principali nutrienti che possono venire a mancare, facendo riverberare la loro assenza nel modo in cui le unghie si presentano, sono le proteine (da reintegrare sotto forma di aminoacidi, come la glutammina), le vitamine A, C, D (importante per la crescita) ed E, il complesso vitaminico B (in particolare B6), gli antiossidanti (soprattutto coenzima Q10 e glutatione), gli acidi grassi essenziali omega 3 e 6 (disponibili anche negli oli vegetali, come l’olio di borragine), i minerali, in particolare lo zolfo, amico delle articolazioni.

Automassaggio
Con delicatezza, e per brevi periodi per volta. L’automassaggio della mano aiuta a mantenere elastiche le articolazioni e a liberare il corpo dalle tossine, grazie all’azione sui punti riflessi dei vari organi. Applica alcune gocce di olio caldo al centro del palmo. Con il pollice della mano opposta, fai delle pressioni dal polso verso le dita, prima verso la base dell’indice, poi verso ciascun dito fino al mignolo. Massaggia con piccoli movimenti circolari alla base di ogni dito e poi al lato del palmo. Passa al dorso: massaggia tra i tendini dal polso fino alla membrana tra le dita. Premi e massaggia il punto tra pollice e indice. Ora, a partire dal pollice, stringi ciascun dito afferrandolo e scorrendo dalla base alla punta, davanti, dietro e ai lati. Ripeti 3 volte, fino a sentire l’energia fluire lungo le dita. Passa all’altra mano.

mercoledì 11 novembre 2015

Come illuminare la pelle?

Un viso solare e una pelle radiosa sono un ottimo biglietto da visita, ma come ottenere un’incarnato perfetto senza ricorrere al make up?
 L’abbiamo chiesto al Prof. Enzo Berardesca, Direttore del Dipartimento di Dermatologia Clinica presso l’Istituto dei tumori Regina Elena – San Gallicano di Roma.
 



Cosa rovina la pelle e perché?
Quando la pelle perde di tono, assume un colorito grigiastro o si copre di una rete di rughe, la causa è sia fisiologica, causata dall’invecchiamento, che relazionata a fattori esterni.
Afferma il Dott. Berardesca: “Le modificazioni cutanee che insorgono con l’andare del tempo hanno sostanzialmente due origini: l’invecchiamento cronologico, che costituisce un processo fisiologico determinato da fattori genetici e influenzato da fattori ambientali, e il fotoinvecchiamento, che si sovrappone al precedente ed è un processo degenerativo legato al processo ossidativo prodotto da fattori come inquinamento ambientale, da metalli pesanti, ma soprattutto dall’esposizione ai raggi UV“.

Oltre al sole e all’inquinamento, un altro “amico” dell’invecchiamento cutaneo è il fumo di sigaretta. “Il fumo causa un aumento dei radicali liberi nella pelle” prosegue Berardesca “È stato dimostrato che donne fumatrici presentano un livello più elevato di invecchiamento cutaneo e di rughe”.

Quali trattamenti sono quelli consigliati, a che età, per quali problemi
Quando ormai i danni sono visibili è oggi possibile intervenire con trattamenti medici dermatologici in grado di rinnovare la pelle.
Come afferma il Dott. Berardesca, “Con il passare degli anni la pelle si assotiglia e perde la sua capacità di rinnovamento. Diverse sostanze sono in grado di stimolare il ricambio cellulare e quindi (dopo un adeguato periodo di trattamento, di solito qualche mese) di riuscire ad aumentare lo spessore della pelle, rinnovare il collagene e migliorare quindi il tono, l’elasticità e la levigatezza della cute”.

Ma quali sono i prodotti che favoriscono il rinnovo cellulare? “Quelli più utilizzati appartengono a due categorie: gli alfoidrossiacidi ed i retinoidi. I primi si usano in diverse concentrazioni anche come prevenzione a partire dai 30 anni in poi, sia in creme che, a concentrazioni elevate, come peeling. A questa categoria appartengono ad esempio acido glicolico e acido piruvico. I retinoidi invece sono i derivati dell’acido retinico. Alcuni sono classificati come farmaci (tretinoina) altri sono utilizzati nei cosmetici (retinolo e retinaldeide)”.

Quando si usano? “Sono indicati nel trattamento dell’invecchiamento nelle fasi più avanzate (generalmente dopo i 45 anni) e sono principalmente utilizzati nelle creme. Anche le vitamine topiche come la C e la E, essendo dei potenti antiossidanti, sono utili nel contrastare gli effetti dell’invecchiamento il cui danno è spesso causato da un’eccessiva ossidazione”.

Che azione hanno botox e filler? “Questi prodotti possono essere utilizzati per contrastare l’invecchiamento. Migliorano l’aspetto cutaneo e appianano le rughe, ma hanno un effetto puramente visivo e non migliorano dal punto di vista biologico le caratteristiche della cute” che quindi dopo poco tempo recupererà l’aspetto sciupato di prima.

Come si svolgono i trattamenti?
Specifica Berardesca: “I trattamenti in crema vanno applicati 1/2 volte al giorno per alcuni mesi, le formulazioni in peeling in alte concentrazioni vanno applicati per pochi minuti ogni 2 o 3 settimane, ma questo tipo di trattamento è meglio che sia effettuati dal medico, in quanto se la sostanza viene lasciata troppo a lungo si possono causare danni anche permanenti”.

Come mantenere i risultati?
Una volta ottenuta una bella pelle, il difficile è mantenerla tale. quali accorgimenti è necessario usare ogni giorno per non ritornare alla situazione di partenza? “I risultati si possono mantenere sia prevenendo l’invecchiamento, proteggendosi la pelle, che abbinando cicli di terapia di mantenimento. Tutto però abbinato ovviamente a uno stile di vita adeguato: abbandono del fumo, controllo dell’esposizione solare e dieta regolare ricca di vitamine, antiossidanti e flavonoidi. Infatti tra le cause dell’invecchiamento cutaneo c’è anche, in piccola parte, una dieta povera di vitamine e sali minerali”.

Come combattere i danni del sole?
“La pelle si preserva dai danni del sole ovviamente non esponendosi” afferma Berardesca. “In ogni caso è meglio fare delle esposizioni controllate evitando le ore centrali della giornata ed applicando sempre un filtro solare ad elevato potere che protegga sia dagli UVA che UVB. Ricordo che generalmente gli UVA sono a lunghezza d’onda piu’ lunga e penetrano nel derma causando le rughe, mentre gli UVB sono quelli che “scottano” e danno l’eritema solare e a lungo termine possono favorire la comparsa dei tumori cutanei. È sempre più frequente l’uso anche di integratori alimentari a base di antiossidanti o sostanze più specifiche come il polypodium leucomotos che aiutano la pelle a contrastare i danni dell’esposizione solare”.

Bio rivitalizzazione ringiovanente

Cocktail di sostanze biologiche, tra cui vitamine, sali minerali e acido ialuronico per ringiovanire il viso. Non è un filler ma un’iniezione vitale maggiormente diffusa sul volto. Scopriamo i dettagli con l’esperta.

 E’ un trattamento di medicina estetica che serve per prevenire e curare l’invecchiamento cutaneo senza bisturi. Elimina inoltre gli inestetismi cutanei di viso, collo e mani.
“Più si va avanti con gli anni, più si va incontro ad una generale atrofia del derma e si riduce la vascolarizzazione della pelle”, dice la Dottoressa Ilse Cristina Ghinolfi, medico specialista in Medicina e Chirurgia estetica, a Milano.
Il trattamento di bio-lifting o bio-rivitalizzazione viene operato attraverso l’iniezione di sostanze biologiche che rivitalizzano il derma (lo strato più profondo della pelle ndr). L’obiettivo (e il risultato finale) è quello di migliorare l’aspetto della pelle donando turgore, luminosità, elasticità, compattezza ed eliminando le piccole rughe.
Si può effettuare anche a 25 anni se si ha un viso molto magro, che presenta un reticolo di piccole oppure se negli anni si è esposti al sole senza criterio. Il bio-lifting viene effettuato con delle micro-iniezioni a base un cocktail composto da Vitamine, Sali minerali e Aminoacidi, tra i quali:
-  le Vitamine A, B3, B5 B6, B12 che garantiscono equilibrio alla pelle;
-  la Citamina C che migliora e stimola la sintesi del collagene, oltre ad avere un effetto schiarente:
-  la Vitamina E che agisce contro i radicali liberi (queste sono alcune delle 13 vitamine iniettate);
-  Sali minerali che agiscono sulle funzione essenziali del rinnovo cellulare, tra cui il magnesio, il coenzima Q10, il cloruro di potassio, utili per catalizzare il metabolismo dell’organo; aumentano la velocità della costruzione dei tessuti, e svolgono una funzione antiossidonate;
-  28 aminoacidi, tra cui l’acido ialuronico
- L’arginina, l’acido aspartico, la cistina, la glicina, la serina, la taurina, e il triptofano: tutte sostanze che stimolano le funzioni vitali della pelle, e quindi la mantengono giovane.
- Il coenzima A, nad e nad bp che sono enzimi metabolici, che intervengono quindi nella struttura della cellula epidermica stessa;
–  Acido nucleico come l’RNA che regola la sintesi delle proteina -  Complessi poli-vitaminici che hanno un’azione detossinante
Si tratta di una bio-rivitalizzazione effettuata con l’acido ialuronico non reticolato, le cui fibre cioè sono libere. A differenza del filler riempitivo, consente una diffusione maggiore nel derma (il primo invece rimane più in loco nella zona in cui è stato iniettato poiché è composto da fibre reticolate, unite).
A questi cocktail di sostanze biologiche si può aggiungere un altro complesso caratterizzato dalla presenza di botox liftante. Ciò dipende dalla condizione della pelle della paziente.
Nelle bio-rivitalizzazioni l’elemento ringiovanente principale è determinato dall’acido ialuronico che consente di ricreare quell’ambiente cellulare che si ha quando si è giovani.
E’ una tecnica lineare che si basa sulla capacità di diffondere l’acido ialuronico, attraverso delle piccole punture. Si ottiene così l’aumento del trofismo del tessuto che porta alla scomparsa del reticolato di pelle secca di viso, collo e decolleté.
Tali problematiche non sono solo prerogativa di persone ageè, ma possono presentarsi anche in persone giovanissime per motivi costituzionali e/o ambientali (pelle secca, corporatura magra, esposizione al sole, fumo ecc).
Come agisce La bio-rivitalizzazione serve a dare turgore al volto: se ad esempio si vuol dare tono allo zigomo, anziché fare delle piccole iniezioni in serie si fanno delle linee interne orizzontali e poi verticali che si intersecano tra di loro e che creano una sorta di reticolato che dà sostegno al tessuto.
Creando una rete di questa sostanza l’acido ialuronico attira l’acqua: quindi la zona del viso risulta più compatta.
Durata del trattamento
Si consigliano circa 5 trattamenti iniziali a distanza di una settimana l’uno dall’altro e poi 2 sedute di biorivitalizzazione effettuati a distanza di 1 mese.
Tra un trattamento e l’altro si possono fare dei peeling a base di acidi o trattamenti esfolianti sotto forma di maschere o creme.

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