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mercoledì 11 novembre 2015

Come illuminare la pelle?

Un viso solare e una pelle radiosa sono un ottimo biglietto da visita, ma come ottenere un’incarnato perfetto senza ricorrere al make up?
 L’abbiamo chiesto al Prof. Enzo Berardesca, Direttore del Dipartimento di Dermatologia Clinica presso l’Istituto dei tumori Regina Elena – San Gallicano di Roma.
 



Cosa rovina la pelle e perché?
Quando la pelle perde di tono, assume un colorito grigiastro o si copre di una rete di rughe, la causa è sia fisiologica, causata dall’invecchiamento, che relazionata a fattori esterni.
Afferma il Dott. Berardesca: “Le modificazioni cutanee che insorgono con l’andare del tempo hanno sostanzialmente due origini: l’invecchiamento cronologico, che costituisce un processo fisiologico determinato da fattori genetici e influenzato da fattori ambientali, e il fotoinvecchiamento, che si sovrappone al precedente ed è un processo degenerativo legato al processo ossidativo prodotto da fattori come inquinamento ambientale, da metalli pesanti, ma soprattutto dall’esposizione ai raggi UV“.

Oltre al sole e all’inquinamento, un altro “amico” dell’invecchiamento cutaneo è il fumo di sigaretta. “Il fumo causa un aumento dei radicali liberi nella pelle” prosegue Berardesca “È stato dimostrato che donne fumatrici presentano un livello più elevato di invecchiamento cutaneo e di rughe”.

Quali trattamenti sono quelli consigliati, a che età, per quali problemi
Quando ormai i danni sono visibili è oggi possibile intervenire con trattamenti medici dermatologici in grado di rinnovare la pelle.
Come afferma il Dott. Berardesca, “Con il passare degli anni la pelle si assotiglia e perde la sua capacità di rinnovamento. Diverse sostanze sono in grado di stimolare il ricambio cellulare e quindi (dopo un adeguato periodo di trattamento, di solito qualche mese) di riuscire ad aumentare lo spessore della pelle, rinnovare il collagene e migliorare quindi il tono, l’elasticità e la levigatezza della cute”.

Ma quali sono i prodotti che favoriscono il rinnovo cellulare? “Quelli più utilizzati appartengono a due categorie: gli alfoidrossiacidi ed i retinoidi. I primi si usano in diverse concentrazioni anche come prevenzione a partire dai 30 anni in poi, sia in creme che, a concentrazioni elevate, come peeling. A questa categoria appartengono ad esempio acido glicolico e acido piruvico. I retinoidi invece sono i derivati dell’acido retinico. Alcuni sono classificati come farmaci (tretinoina) altri sono utilizzati nei cosmetici (retinolo e retinaldeide)”.

Quando si usano? “Sono indicati nel trattamento dell’invecchiamento nelle fasi più avanzate (generalmente dopo i 45 anni) e sono principalmente utilizzati nelle creme. Anche le vitamine topiche come la C e la E, essendo dei potenti antiossidanti, sono utili nel contrastare gli effetti dell’invecchiamento il cui danno è spesso causato da un’eccessiva ossidazione”.

Che azione hanno botox e filler? “Questi prodotti possono essere utilizzati per contrastare l’invecchiamento. Migliorano l’aspetto cutaneo e appianano le rughe, ma hanno un effetto puramente visivo e non migliorano dal punto di vista biologico le caratteristiche della cute” che quindi dopo poco tempo recupererà l’aspetto sciupato di prima.

Come si svolgono i trattamenti?
Specifica Berardesca: “I trattamenti in crema vanno applicati 1/2 volte al giorno per alcuni mesi, le formulazioni in peeling in alte concentrazioni vanno applicati per pochi minuti ogni 2 o 3 settimane, ma questo tipo di trattamento è meglio che sia effettuati dal medico, in quanto se la sostanza viene lasciata troppo a lungo si possono causare danni anche permanenti”.

Come mantenere i risultati?
Una volta ottenuta una bella pelle, il difficile è mantenerla tale. quali accorgimenti è necessario usare ogni giorno per non ritornare alla situazione di partenza? “I risultati si possono mantenere sia prevenendo l’invecchiamento, proteggendosi la pelle, che abbinando cicli di terapia di mantenimento. Tutto però abbinato ovviamente a uno stile di vita adeguato: abbandono del fumo, controllo dell’esposizione solare e dieta regolare ricca di vitamine, antiossidanti e flavonoidi. Infatti tra le cause dell’invecchiamento cutaneo c’è anche, in piccola parte, una dieta povera di vitamine e sali minerali”.

Come combattere i danni del sole?
“La pelle si preserva dai danni del sole ovviamente non esponendosi” afferma Berardesca. “In ogni caso è meglio fare delle esposizioni controllate evitando le ore centrali della giornata ed applicando sempre un filtro solare ad elevato potere che protegga sia dagli UVA che UVB. Ricordo che generalmente gli UVA sono a lunghezza d’onda piu’ lunga e penetrano nel derma causando le rughe, mentre gli UVB sono quelli che “scottano” e danno l’eritema solare e a lungo termine possono favorire la comparsa dei tumori cutanei. È sempre più frequente l’uso anche di integratori alimentari a base di antiossidanti o sostanze più specifiche come il polypodium leucomotos che aiutano la pelle a contrastare i danni dell’esposizione solare”.

lunedì 12 ottobre 2015

Pulizia della pelle: il peeling diventa "chimico"

La prima regola per avere un incarnato di aspetto curato e luminoso è mantenere la pelle ben pulita e libera dalle impurità e dalle cellule morte. E’ un effetto che si ottiene attraverso procedure come lo scrub e il peeling, che hanno appunto lo scopo di liberare la cute da ciò che non serve più e che “ingrigisce” il nostro aspetto. Tra le novità più interessanti in questo campo spiccano i nuovi peeling chimici, più efficaci, e anche più sicuri: ecco tutto quello che c’è da sapere per scegliere con consapevolezza e minimizzando il rischio di incorrere in brutte esperienze.

 COS'È IL PEELING? - "Il peeling, (dall'inglese to peel che significa letteralmente “pelare”) è un agente esfoliante, ovvero che rimuove parte della cute - spiega la Dott.ssa Maria Albini, Direttrice Didattica ASPEM, una delle organizzatrici del congresso di medicina estetica AMPIC 2015 - Gli agenti possono essere di tipo meccanico (ad esempio il laser o il dermoabrasore) oppure chimici. I peeling chimici sono costituiti da acidi più o meno potenti che, a seconda della loro forza, riescono a rimuovere strati cutanei più o meno profondi". 

PEELING: LE NUOVE TENDENZE - "La classificazione dei peeling si fa in base alla profondità di azione, distinguendo peeling superficiali, medi e profondi. Più si va in profondità, più il paziente avrà bisogno di un tempo di ripresa lungo - aggiunge la Dott.ssa Maria Albini - ma maggiori saranno anche gli effetti in termine di riduzione di macchie, rughe, cicatrici, imperfezioni della pelle. Le nuove tendenze sono di avere peeling sempre più attivi con sempre meno effetti collaterali. I peeling stanno diventando "no pain" e più sicuri per il medico".

QUANDO IL TRATTAMENTO È "CHIMICO" - A differenza dello scrub, che esfolia la pelle superficialmente con un'azione fisica di rimozione dello strato superficiale, il peeling chimico sfrutta l'azione esfoliante di acidi specifici per purificare la pelle e rimuovere le cellule morte. Si utilizzano alcune speciali sostanze, come il glicolico e il mandelico.

PRO E CONTRO - Il trattamento deve essere eseguito soltanto da uno specialista, dato che le sostanze utilizzate devono essere ben bilanciate per non causare danni o ustioni. Una concentrazione medio bassa di acidi è considerata ideale per aiutare l'epidermide, migliorandone luce, delicatezza e aspetto. Ma può anche essere utile per importanti manifestazioni acneiche, per rimuovere le macchie e rendere meno visibili le cicatrici. Il trattamento potrebbe comportare qualche leggero fastidio e/o arrossamenti a seconda della quantità di acidi usati.

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