Visualizzazione post con etichetta fess. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta fess. Mostra tutti i post

lunedì 26 ottobre 2015

Per la rigenerazione delle mucose nasali, utile l'acido ialuronico

Nei casi di stati infiammatori cronici, quali rinite, sinusite o presenza di polipi, i seni paranasali sono impossibilitati a drenare adeguatamente il loro contenuto e le secrezioni faticano a trovare una via d’uscita nelle strette vie di passaggio. Restando intrappolate nei seni paranasali, le secrezioni nasali diventano cronicamente infette creando un circolo vizioso che spesso neppure gli antibiotici riescono a debellare in modo definitivo. 


È in questo contesto che viene praticata la FESS: la chirurgia funzionale endoscopica dei seni paranasali e del naso. Si tratta di una tecnica mini-invasiva che utilizza come accesso le fosse nasali per aprire le naturali vie di drenaggio delle secrezioni quando sono in corso stati infiammatori cronici. Ma se della chirurgia endoscopica ormai se ne apprezzano i vantaggi, rappresentati da interventi con modesta emorragia, durata contenuta, impatto minimo di cicatrici e un recupero post operatorio più rapido, il periodo postoperatorio e di guarigione della mucosa nasale è sicuramente più delicato; viene generalmente diviso in un periodo precoce, prime settimane, e tardivo, fino a 6 mesi ma anche 1 anno dall’intervento. "La guarigione di una ferita è un processo molto complesso, che passa attraverso la formazione di un coagulo, una reazione infiammatoria, una risposta immunitaria e al rimodellamento dei tessuti”, afferma Alberto Macchi, Specialista in Otorinolaringoiatria dell'Università dell'Insubria.
La formazione di croste costituisce un passaggio naturale verso la guarigione definitiva della mucosa, tuttavia la loro presenza determina inevitabilmente una riduzione del flusso aereo all’interno delle fosse nasali e, di conseguenza, anche un incremento della possibilità a sviluppare infezioni. Questo può costituire un circolo vizioso portando ad una ridotta pulizia della mucosa nasale che a sua volta determina una maggiore formazione di croste. Nel corso degli anni sono stati sperimentati diverse soluzioni al fine di ridurre la formazione di croste e rimuoverle senza ottenere risultati soddisfacenti. “Attualmente - aggiunge Macchi - l’utilizzo di acido ialuronico ad alto peso molecolare (9 mg) ha ottenuto i risultati migliori nella risoluzione dei problemi del post chirurgico, dimostrando di favorire i processi di drenaggio mucociliare e di ventilazione sinusale, di agevolare un’adeguata riepitelizzazione, mantenendo l’apertura degli osti sinusali ed evitando la formazione di croste e i problemi da queste create. Recenti studi hanno dimostrato come l’acido ialuronico agisca come un lubrificante delle mucose, e che in alte concentrazioni sia in grado di espletare un ruolo terapeutico influenzando positivamente le funzioni cellulari e l’attività dei fattori di crescita. L’acido ialuronico è il primo trattamento che ha dimostrato di regolare le secrezioni e modulare la risposta infiammatoria divenendo il principale riferimento nel post chirurgico funzionale cosi come in quello estetico nasale”, conclude lo specialista.
“La chirurgia endoscopica - spiega Paolo Castelnuovo, direttore della Clinica  Otorinolaringoiatrica all'Università dell'Insubria - consente un più accurato controllo degli atti chirurgici ed una maggiore sicurezza per il paziente e, se si parla di cranio e naso, non è semplicemente un’opzione ma rappresenta la tecnica d’elezione per numerose patologie di questo distretto anatomico. Gli interventi che si eseguono con questa tecnica, se necessario, possono essere anche ampiamente demolitivi, come nel caso di asportazione di neoformazioni maligne. Attraverso l’impiego di endoscopi a fibre ottiche, di telecamere e monitor televisivi per eseguire ogni manovra sulle strutture, la chirurgia endoscopica risulta meno aggressiva, e ha quindi un decorso post-operatorio meno doloroso e fastidioso. Oggi la chirurgia del naso e dei seni paranasali rappresenta uno dei campi di maggior impiego delle tecniche endoscopiche”, puntualizza Castelnuovo.
Sulla base di queste evidenze e con l’obiettivo di elaborare specifiche linee di intervento condivise per un corretto decorso post operatorio, la comunità scientifica ha deciso di dare il via ad uno studio multicentrico, che prevede l’impiego di acido ialuronico 9 mg ad alto peso molecolare (Yabro®) in pazienti sottoposti a intervento di chirurgia funzionale endoscopica dei seni paranasali e del naso. Lo studio arruolerà oltre 300 pazienti e sarà condotto in centri ospedalieri in Italia, Svizzera e Germania.

Post più popolari